Benessere digitale: come ritrovare equilibrio tra connessione e presenza
- Rosalba Romano
- 13 ott
- Tempo di lettura: 3 min

Con la ripartenza di settembre, molti di noi cercano di organizzare meglio tempo ed energie. Eppure, c’è un elemento che spesso rimane fuori dal nostro “reset”: il rapporto con il nostro smartphone.
Notifiche continue, chat di lavoro, social network che ci catturano anche nei momenti di pausa: tutto questo può generare una sensazione costante di urgenza e ridurre la nostra capacità di ricaricare davvero le batterie, così come la nostra capacità di concentrarci quando siamo impegnati in un’attività.
Il tempo che utilizziamo su questo strumento spesso non è sotto il nostro controllo. Vi propongo una piccola riflessione:
Quante ore credete di passare al giorno al telefono?
Provate a fare una stima, poi andate a controllare sul vostro smatphone.
Quello che avete trovato è in linea a ciò che avete pensato?
Per spiegare meglio l’importanza di questo dato per noi, basta pensare che l’utilizzo del nostro tempo è alla base della logica di guadagno dei social media. Il guadagno di questi è infatti legato al TSP (Time Spent on Platform). Ciò significa che più tempo passiamo sui social, più le piattaforme guadagnano. Si stima che se ogni utente di Meta passasse 3 minuti in meno al giorno sui social, la perdita stimata sarebbe di circa 9,45 milioni di dollari al giorno. Certamente questo è solo un calcolo approssimativo su stime effettuate.
In ogni caso da ciò si comprende come il nostro tempo sia prezioso, così come la nostra capacità di concentrarci.
Per recuperare un po’ di calma e attenzione, si potrebbe pensare di fare un Digital Detox: spegnere il telefono per uno o più giorni. Ma è davvero la soluzione più utile?
Diversi studi hanno mostrato che un uso eccessivo dello smartphone può avere effetti sul benessere mentale: più ansia, sonno disturbato e difficoltà di concentrazione.
Secondo una revisione di Thomée (2018) su Current Psychiatry Reports, però non è il telefono in sé a creare il problema, ma il modo in cui lo utilizziamo: notifiche costanti e assenza di momenti di disconnessione possono aumentare i livelli di stress e ridurre la nostra capacità di recupero.
Spegnere il telefono per 48 ore può sembrare una soluzione “liberatoria”, ma non sempre è sostenibile. Per molte persone, la disconnessione totale crea ansia o la sensazione di perdere qualcosa di importante, essendo per alcuni anche completamente impossibile a causa delle diverse responsabilità della vita, con l’effetto paradosso di aumentare lo stress, la frustrazione e il senso di impotenza.
Un approccio più utile è imparare a gestire il tempo online, scegliendo consapevolmente quando e come essere connessi.
Strategie pratiche per un uso più consapevole
Ecco alcune indicazioni semplici ma efficaci, supportate dalla ricerca:
Ridurre le notifiche non necessarie: lascia attive solo quelle davvero importanti.
Creare piccoli momenti “senza telefono”: ad esempio durante i pasti, prima di dormire o nei primi minuti dopo il risveglio.
Darsi regole semplici: controllare i social a orari prestabiliti, invece che ogni volta che arriva una notifica.
Coltivare attività offline: una passeggiata, un libro o un allenamento senza cuffie possono aiutare a “riposare la mente”.
In sintesi
Come capita molte volte, una buona soluzione sta nella "giusta via di mezzo" e non è necessario essere drastici. Spesso basta modulare l’uso dello smartphone per ritrovare equilibrio, migliorare il sonno e ridurre lo stress. Piccoli cambiamenti quotidiani, costanti nel tempo, possono fare una grande differenza per il nostro benessere.
Se vuoi iniziare oggi, prova a silenziare le notifiche per un’ora, in momento in cui per te è possibile, e osserva come cambia la tua giornata e soprattutto come cambi tu: potrebbe essere il primo passo verso un rapporto più sereno con la tecnologia.
Fonti e letture consigliate:
Thomée, S. (2018). Mobile phone use and mental health: A review of the research that takes a psychological perspective on exposure. Current Psychiatry Reports, 20(12), 102.
Elhai, J. D., Levine, J. C., Dvorak, R. D., e Hall, B. J. (2016). Fear of missing out, need for touch, anxiety and depression are related to problematic smartphone use. Computers in Human Behavior, 63, 509–516.
Przybylski, A. K., Murayama, K., DeHaan, C. R., e Gladwell, V. (2013). Motivational, emotional, and behavioral correlates of fear of missing out. Computers in Human Behavior, 29(4), 1841–1848.
Montag, C., e Walla, P. (2016). Carrying the Internet in your pocket: The impact of heavy smartphone use on the brain and cognition. Addictive Behaviors Reports, 4, 17–22.
Reinecke, L., e Hofmann, W. (2016). Slacking off or winding down? An experience sampling study on the drivers and consequences of media use for recovery and procrastination. Human Communication Research, 42(3), 441–461.
We Are Social & Meltwater – Digital 2024 Global Overview Report
Vettehen, P.H. e Schaap, G. (2023) An attention economic perspective on the future of the information age, Futures, Volume 153.
IAB/PwC (2024). Internet Advertising Revenue Report
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